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Test allergie alimentari a Settimo Milanese

Farmacia Culzoni & Studi di AutoDiagnostica

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Test intolleranze alimentari Farmacia Culzoni & Studi di AutoDiagnostica

Presso Farmacia Culzoni & Studi di AutoDiagnostica a Settimo Milanese è possibile effettuare un test allergie alimentari (Esame intolleranze alimentari).

Trova tutte le informazioni in questa pagina e contatta direttamente Farmacia Culzoni & Studi di AutoDiagnostica per prenotare un test intolleranze alimentari.

Si parla spesso di allergie e intolleranze alimentari. Qual è il significato di queste due diverse terminologie? Sono sinonimi di uno stesso disturbo o individuano situazioni differenti? .... Il metodo ELISA applicato alla valutazione delle intolleranze / pseudo-allergie alimentari su prelievo di sangue. L'esame è un'indagine allergologica basata su studio di Ipersensibilità di tipo terzo dose dipendente. Prima di comprendere in maniera esaustiva il test IgG FIT (Food Intolerance Test), bisogna capire molto bene come funziona il nostro sistema immunitario. Il sistema immunitario umano è altamente sensibile ed efficace, e per questo motivo quando si parla di " reazione immunitaria " si parla di un complesso schema di eventi che si attua per rispondere ad uno stimolo lesivo. Per rispondere a stimoli lesivi, l'organismo può usare una risposta aspecifica mediata da cellule che si attivano immediatamente contro un ospite indesiderato (cellule NK, Macrofagi) oppure una risposta altamente specifica mediata dall'arruolamento di cellule quali i Linfociti T e B mature e in particolare della produzione di anticorpi da parte dei secondi. Si ricorda che il processo infiammatorio, lieve o intenso che sia, è costituito da due processi, la componente vascolare e la componente cellulare. Insieme al richiamo di cellule infiammatorie, si attua un processo di sintesi di anticorpi, specifici per un dato antigene verso il quale si attua tale risposta. Ma qual è il legame tra alimentazione e anticorpi? O meglio perchè costruire anticorpi verso alimenti? Il sistema immunitario non è per niente un sistema statico. Esso è perennemente in evoluzione e segue modificazioni a ritmo con la biochimica, l'anatomia e la biocibernetica dello stress. Purtroppo lo stress esiste veramente in medicina, e non è solo un termine volgare con cui cercare di spiegare un'evidenza clinica complessa. Molto si parla dello stress al giorno d'oggi, ma la sfera immunitaria è una delle più colpite da eventi stressogeni. Gli studi effettuati sulla misura degli ormoni dello stress psicofisico quali adrenalina e dopamina, rivelano abbattimenti enormi della sfera protettiva immunitaria durante gli effetti psicoreattivi della vita quotidiana. I più innovativi studi sul sistema immunitario rivelano come il sistema immunitario possa sfondare le normali barriere della sua autotolleranza in seguito a perturbazioni di varia natura. Il sistema immunitario smette così di autocontrollarsi e inizia a rispondere in modo massivo e sproporzionato nei confronti di sostanze con le quali è venuto a contatto. Ora bisogna fare attenzione ; purchè una reazione immunitaria si attui, è necessario che per prima cosa un contatto di "prima conoscenza" con un antigene, una sorta di simpatia o meno che si attua sin dal primo incontro. Questo meccanismo prende il nome di sensibilizzazione. Una volta avvenuta la sensibilizzazione, al ripresentarsi del contatto con l'antigene indesiderato, il sistema immunitario potrà reagire con una esacerbazione delle sue potenzialità, presentando così una risposta allergica. Ecco così spiegarsi il legame tra sensibilizzazione, allergie ed alimenti : più si mangia quotidianamente un alimento e più si ha possibilità si sensibilizzazione. Più si hanno percentuali di sensibilizzazione e più si avranno reazioni allergiche. Più gli stress psico-fisici moduleranno l'attività dell'immunitario, più questi fenomeni allergici sono plasmabili e volubili. Ecco perchè le allergie agli alimenti si presenteranno con maggiore frequenza verso quei cibi che si consumano più frequentemente. C'è qualcosa di più: come visto prima, le cellule responsabili della sintesi di immunoglobuline previa sensibilizzazione sono i linfociti B. Questi sembrano svilupparsi secondo una serie di fasi programmate. Queste tappe hanno inizio nel midollo osseo con la cellula staminale orientata, proseguono attraverso gli stadi di cellula pro-B precoce e tardiva e lo stadio di cellula pre-B (con riarrangiamento definitivo di particolari geni), e si concludono con la cellula B immatura. Attualmente, non sembra che l'antigene abbia un ruolo nell'indirizzare questa sequenza dall'inizio, ma l'interazione delle cellule B immature con l'antigene può condurre all'inattivazione clonale o alla tolleranza. Questa motivazione dona un tocco significativo in più alla spiegazione: maggiore è la frequenza con la quale veniamo a contatto con un alimento, maggiore è la probabilità di accendere una risposta allergica per fallimento della tolleranza. Le cellule B immature che non vengono inattivate possono continuare a svilupparsi fino a diventare cellule B mature antigenicamente vergini e lasciare il midollo per colonizzare gli organi linfoidi periferici. In questi, come i linfonodi di varia localizzazione, l'interazione tra IgG e antigeni estranei le trasforma in linfoblasti. Giunte al termine della loro differenziazione, queste cellule B diventano plasmacellule (callule B capaci di sintesi anticorpale), le quali secernono immunoglobuline di una sola classe specifiche per un dato allergene. Gli anticorpi Gli anticorpi che il nostro sistema immunitario è in grado di sintetizzare sono di vari tipi e partecipano a più livelli della complessa risposta. In primo luogo le IgA: costituiscono circa il 20% delle immunoglobuline seriche (e ben il 60-70% delle totali) e sono presenti principalmente nelle secrezioni esterne come la saliva e il muco. Le IgA rappresentano un importante mezzo di difesa contro le infezioni locali; intervengono soprattutto nella risposta immunitaria secondaria. Le IgM: costituiscono circa il 5-10% delle Ig totali. Le IgM infatti costituiscono la classe di anticorpi che per prima viene sintetizzata al contatto con un nuovo antigene e sono quindi parte della risposta immunitaria primaria. Le IgD: rappresentano lo 0,2% delle immunoglobuline circolanti. Sono presenti sulla membrana cellulare dei linfociti B dove, legato l'antigene per cui sono specifiche, inducono l'attivazione della cellula a proliferare, maturare a plasmacellula e a produrre in forma solubile anticorpi in grado di riconoscere gli stessi antigeni. Si ricorda che solo cellule linfocitarie B mature, dette plasmacellule, possono produrre Ig. Le IgE: sono presenti nel siero in concentrazione bassissima.Le IgE si legano ai recettori di membrana dei mastociti e dei granulociti basofili; qui ,dopo combinazione con gli antigeni corrispondenti, inducono la liberazione da parte delle stesse cellule dei mediatori responsabili delle reazioni allergiche di I tipo. Si ritrova in questo meccanismo il complesso schema di liberazione dai granuli di deposito di istamina, con l'evidenza clinica allergica a cui consegue. Le IgG: sono la classe di anticorpi maggiormente presenti nel siero, rappresentando circa il 75% delle immunoglobuline circolanti. Attraversano la barriera placentare e quindi si trovano a concentrazione elevata già alla nascita, conferendo al neonato una certa protezione durante i primi mesi di vita. Le immunoglubile di classe IgG hanno un vita molto lunga e permangono a lungo nell'organismo una volta formatesi sull'impronta di un antigene. Questo è quello che conferisce ad un individuo l'immunità ad un determinato patogeno. Nei quotidiani schemi di indagine clinica si usano IgM ed IgG e dalla loro concentrazione nello stato clinico si diagnostica uno stato di malattia o meno. IgM elevate confermano la patologia in atto, mentre IgG elevate con IgM basse confermano una pregressa malattia (o contatto con l'antigene) e stato di malattia passato. Per questo motivo, anche il contatto con un antigene alimentare verso il quale il sistema immunitario reagisce, evoca la costruzione di IgG persistenti per mesi che vengono raccolti dall'esame in questione. L'esame con metodo IgG usa infatti il metodo ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay), un metodo di analisi immunologica biochimica per rilevare la presenza di un dato antigene caratteristico di un organismo patogeno in un campione che ne è probabilmente affetto. Utilizzare le IgG, rispetto alle IgE, dona all'esame una maggiore precisione sui cibi verso i quali l'organismo ha una reazione allergica, vista la persistenza caratteristica delle immunoglobuline di classe G contro alla prontezza, velocità ma anche basse concentrazioni delle immunoglobuline di classe E. Utilizzare quindi immunoglobuline di classe E per lo studio di intolleranze alimentari significa riscontrare quadri non ben definiti di reazioni immunitarie allergiche ; sono tipici i riscontri pluri-allergici ad una vasta quantità di alimenti. Come si lega il quadro di risposta anticorpale alla comparsa di sintomi clinici? Una volta evocata una costruzione anticorpale di immunoglobuline, ogni qual volta si ripresenterà il contatto con l'antigene, queste lo riconosceranno . Dall'interazione ne nasce una risposta infiammatoria a carico di più livelli tissutali e dalle localizzazioni più disparate a seconda della fisionomia e anatomia della persona. Nulla e nessuno possono definire con precisione se un pomodoro tende a dare sintomi cutanei piuttosto che un latticino a dare sintomi gastroenterici. Il quadro clinico sarà dimpinto con colori differenti da persona a persona a seconda della tavolozza di colori disponibili nella biochimica e anatomia della persona. Ecco che con IgG specifiche in circolo compaiono disturbi di varia sfumatura, dai sintomi gastroenterici a quelli cutanei, dalle cefalee fino alle algie diffuse. E' stata analizzata una importante associazione tra reazioni IgA e IgG e reazioni IgE positive, ciò significa che una reazione veloce compare spesso associata ad una reazione lenta verso un determinato allergene. "Thus, beef-specific IgG and IgA antibodies coexist with IgE antibodies in sera from allergic patients and are significantly associated with the clinical course of allergic disorders, particularly asthma." Calderon TE, Ferrero M, Marino GM, Cordoba A, Beltramo D, Muino JC, Rabinovich GA, Romero MD. Division de Alergia, Hospital Transito Caceres de Allende, Cordoba, Spain. Lettura consigliata : Detection of IgE, IgG, IgA and IgM antibodies against raw and processed food antigens ELENCO F.I.T. 46 ALIMENTI 1 Ananas 2 Arachidi 3 Arancia 4 Banana 5 Basilico 6 Bianco d’uovo 7 Broccoli 8 Cacao 9 Caffè 10 Cavolo cappuccio (verza) 11 Carota 12 Cipolla 13 Fagiolo 14 Fragola 15 Frumento 16 Funghi commestibili 17 Gamberi 18 Kiwi 19 Latte vaccino 20 Lievito di birra 21 Mais 22 Manzo 23 Mela 24 Merluzzo 25 Nocciole 26 Orzo 27 Parmigiano 28 Patata 29 Pepe 30 Pesca 31 Piselli 32 Pollo 33 Pomodoro 34 Prugna 35 Riso 36 Semi di girasole 37 Soia 38 Spinaci 39 Suino 40 Tè nero 41 Tonno 42 Tuorlo d’uovo 43 Uva rossa 44 Vaniglia 45 Vongole/Cozze/Ostriche 46 Yogurt ELENCO F.I.T. 92 ALIMENTI 1 Aglio 2 Agnello 3 Albicocca 4 Aneto 5 Arachidi 6 Arancia 7 Aringa 8 Aspergillus niger 9 Avena 10 Banana 11 Basilico 12 Bianco d’uovo 13 Broccoli 14 Cacao 15 Caffè 16 Cannella 17 Carota 18 Cavolfiore 19 Cavolo cappuccio (verza) 20 Ceci 21 Cetriolo 22 Ciliegia 23 Cipolla/Scalogno 24 Cocomero 25 Coniglio 26 Fagiolino verde 27 Fagiolo 28 Fave 29 Fico 30 Fragola 31 Frumento 32 Funghi commestibili 33 Gamberi 34 Garofano 35 Indivia 36 Kiwi 37 Latte di capra 38 Latte vaccino 39 Lattuga 40 Lenticchie 41 Lieviti naturali 42 Lievito di birra 43 Limone 44 Luppolo 45 Mais 46 Mandarino 47 Mandorla 48 Manzo 49 Mela 50 Melanzana 51 Melone 52 Merluzzo/Nasello 53 Miele 54 Noce 55 Nocciole 56 Oliva 57 Origano 58 Orzo 59 Patata 60 Pecorino 61 Pepe 62 Pera 63 Pesca 64 Peperone 65 Piselli 66 Pistacchio 67 Pollo 68 Pomodoro 69 Pompelmo 70 Porro 71 Prezzemolo 72 Prugna 73 Rapa rossa 74 Riso 75 Sardina 76 Sedano 77 Segale 78 Senape 79 Sesamo 80 Sgombro 81 Soia 82 Spinaci 83 Suino 84 Tarassaco 85 Tè nero/Tè verde 86 Tonno 87 Tuorlo d’uovo 88 Uva rossa/bianca/nera 89 Vaniglia 90 Vongole/Cozze/Ostriche 91 Yogurt 92 Zucchine ELENCO F.I.T. 184 ALIMENTI 1 Acciuga 2 Aglio 3 Agnello 4 Albicocca 5 Alloro 6 Amaranto 7 Anacardi 8 Ananas 9 Anatra 10 Aneto 11 Anice 12 Arachidi 13 Arancia 14 Aringa 15 Asparagi 16 Aspergillus niger 17 Avena 18 Astice/Granchio 19 Avocado 20 Banana 21 Basilico 22 Bianco d’uovo 23 Bietola 24 Branzino/Orata 25 Broccoli 26 Cacao 27 Caffè 28 Camomilla 29 Canna da zucchero 30 Cannella 31 Cappero 32 Capriolo 33 Carota 34 Carciofo 35 Carruba 36 Cavallo 37 Cavolfiore 38 Cavolo cappuccio (verza) 39 Cavolo di Bruxelles 40 Cavolo rapa 41 Cavolo verde 42 Ceci 43 Cetriolo 44 Cicoria 45 Ciliegia 46 Cipolla/Scalogno 47 Cocomero 48 Coda di rospo 49 Coniglio 50 Coriandolo 51 Cumino 52 Curry 53 Erba cipollina 54 Datteri 55 Fagiolino verde 56 Fagiolo 57 Farro 58 Fave 59 Fico 60 Formaggio Camembert 61 Formaggio Emmenthal 62 Formaggio fuso (sottilette) 63 Formaggio fresco (ricotta) 64 Finocchio 65 Fragola 66 Frumento 67 Funghi commestibili 68 Gamberi 69 Garofano 70 Glutammato/Dado brodo 71 Gorgonzola 72 Grano saraceno 73 Halibut 74 Indivia 75 Kamut 76 Kiwi 77 Lampone 78 Latte acido 79 Latte di capra 80 Latte vaccino 81 Lattuga 82 Lenticchie 83 Lieviti naturali 84 Lievito di birra 85 Limone 86 Liquirizia 87 Luppolo 88 Maggiorana 89 Mais 90 Malto d’orzo 91 Malva 92 Mandarino 93 Mandorla 94 Mango 95 Manzo 96 Marrone/Castagna 97 Mela 98 Melanzane 99 Melone bianco 100 Melone giallo 101 Menta 102 Merluzzo/Nasello 103 Miele 104 Miglio 105 Mirtillo nero 106 Mora 107 Mozzarella 108 Mozzarella di bufala 109 Noce 110 Noce di cocco 111 Noce moscata 112 Noce Parà 113 Nocciole 112 Cigliegia 115 Origano 116 Ortica 117 Orzo 118 Papaia 119 Paprica 120 Parmigiano 121 Patata 122 Pecorino 123 Pepe 124 Pera 125 Pesca 126 Pesca noce 127 Pesce spada 128 Peperoncino 129 Peperone 130 Pinoli 131 Piselli 132 Pistacchi 133 Platessa/Sogliola 134 Pollo 135 Pomodoro 136 Pompelmo 137 Porro 138 Prezzemolo 139 Prugna 140 Quinoa 141 Radicchio 142 Rafano bianco 143 Rapa rossa 144 Ravanello 145 Ribes 146 Riso 147 Rombo 148 Rosmarino 149 Rucola 150 Salmone 151 Salvia 152 Sardina 153 Scarola 154 Sedano 155 Segale 156 Semi di Cola 157 Seme di girasole 158 Seme di lino 159 Senape 160 Seppia/Polpo/Calamaro 161 Sesamo 162 Sgombro 163 Soia 164 Spinaci 165 Struzzo 166 Suino 167 Tacchino 168 Tarassaco 169 Tè nero/Tè verde 170 Tiglio 171 Timo 172 Tonno 173 Trota 174 Tuorlo d’uovo 175 Uva bianca/nera/rossa 176 Valeriana 177 Vaniglia 178 Vitello 179 Vongole/Cozze/Ostriche 180 Yogurt 181 Zafferano 182 Zenzero 183 Zucca 184 Zucchine Reazioni allergiche e reazioni di Intolleranza Si parla spesso di allergie e intolleranze alimentari. Qual è il significato di queste due diverse terminologie? Sono sinonimi di uno stesso disturbo o individuano situazioni differenti? Sia le allergie che le intolleranze alimentari sono reazioni avverse agli alimenti mediate da anticorpi diretti contro antigeni alimentari (proteine). Le prime vengono denominate anche allergie immediate, sono associate alla produzione di immunoglobuline E (IgE) e i sintomi compaiono a breve distanza dall’assunzione del cibo incriminato. Le allergie IgE-mediate non sono frequenti nella popolazione. Le intolleranze alimentari, o “allergie ritardate”, vedono la produzione di immunoglobuline di tipo G (IgG). I sintomi compaiono con un certo ritardo rispetto all’assunzione del cibo incriminato (fino a dopo 24-72 ore) ed il disturbo tende a cronicizzare; per questo motivo chi ne soffre riesce difficilmente ad identificare il cibo responsabile dei disturbi accusati. Le reazioni IgG-mediate sono molto frequenti nella popolazione: circa il 45% ne soffre senza nemmeno accorgersene. Un interessante studio sottolinea come nell’ultimo decennio le reazioni nei confronti degli alimenti siano aumentate significativamente anche in età pediatrica (Ramesh, 2008). In Italia si parla di 150.000 bambini sotto i tre anni che soffrono di disturbi di tipo allergico e/o di intolleranze alimentari, e le stime sono in aumento. Nell’infanzia, come anche negli adulti, gli alimenti che più frequentemente causano disturbi sono: - latte e derivati - lieviti - uova - soia - grano/frumento - arachidi/nocciole COME SCOPRIRE L’ALLERGIA O L’INTOLLERAZA? Oltre ai test cutanei di individuazione delle allergie, esistono test di laboratorio per le intolleranze alimentari, la cui validità è stata confermata da studi scientifici accreditati; questi test determinano e quantificano le IgG verso le proteine alimentari. In uno studio esplicativo (Hidvegi et al., 2002) le IgG si sono rivelate più sensibili delle IgE nell’individuare i bambini destinati a sviluppare reazioni allergiche verso gli alimenti. Questo fa presupporre che ci sia una stretta correlazione tra intolleranze e allergie alimentari, nel bambino come nell’adulto. Il fenomeno è spesso dovuto ad un sovraccarico alimentare: mangiare sempre gli stessi alimenti può portare allo sviluppo di intolleranze e disturbi nei confronti di questi ultimi, e se non si interviene attivamente nei confronti di queste, si può assistere all’insorgenza di una vera e propria allergia. Un’ulteriore utilità del dosaggio delle IgG è stata descritta in un recente studio (Wilders-Trusching et al., 2008), in cui l’autore evidenzia una forte associazione fra alti livelli di IgG, alti livelli di proteina C reattiva (indice di infiammazione) ed ispessimento della parete della carotide nei bambini obesi o in sovrappeso. Proprio perché in una situazione di sovrappeso sussiste anche una condizione costante di infiammazione cronica a bassa intensità, in cui l’immunità è sempre attiva, e concorre all’aumento del rischio di incorrere in intolleranze o allergie alimentari. Negli ultimi anni la conoscenza scientifica nel campo di allergie e intolleranze ha compiuto notevoli progressi. Infatti non si può prescindere dal definire le allergie alimentari IgE-mediate e le allergie ritardate IgG-mediate, poiché queste ultime occupano un posto di rilievo e non possono essere trascurate. Le intolleranze determinano sintomi che a volte possono essere confusi con i sintomi causati dalle allergie immediate (IgE), quindi la ricerca delle sole IgE può dare risposte parziali, rischiando di “dimenticare” una cospicua quota di pazienti che invece merita una diagnosi accurata. NatrixLab offre un test validato e certificato, per la valutazione delle intolleranze alimentari, il Food Intolerance Test (F.I.T.), che valuta la risposta verso fino a 184 antigeni alimentari diversi. Inoltre, Natrix può fornire al paziente un supporto nutrizionale individuale e personalizzato, con un team di medici e nutrizionisti professionisti, per il recupero della tolleranza alle proteine degli alimenti. Curare le intolleranze può servire anche ad evitare lo sviluppo di forme allergiche. La prevenzione è l’arma migliore per rimanere in salute.

Principali disturbi analizzati con un esame intolleranze alimentari

Intolleranza al lattosio Intollerante all'istamina Sensibilità al glutine Intolleranza ai salicilati Intolleranza al FODMAP Sensibilità ai solfiti

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Test allergie alimentari - Domande Frequenti

Indica reazioni diverse a uno o più alimenti o ingredienti alimentari. Il corpo non può più digerire e assimilare una determinata sostanza.

Questo test valuta la risposta del sistema immunitario del corpo a quel particolare ingrediente misurando i livelli di IgE, un anticorpo nel sangue mediato dall'allergia.

In media, senza ricetta, un test intolleranze alimentari ha un costo di 100€. (dato aggiornato a Settembre 2022)

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I test sulle intolleranze alimentari

I test sulle intolleranze alimentari si dividono fondamentalmente in due tipi: quelli basati sul respiro, come il breath test, e gli esami sierologici, cioè test che verificano la prese...

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Questi dettagli sono aggiornati al 11/10/22